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Oedipus Rex è una delle partiture più radicali del periodo neoclassico di Stravinsky. La scelta di un mito tra i più celebri dell’antica Grecia corrispondeva al desiderio di basarsi su una vicenda universale nota a tutti, tale da non aver bisogno di essere esposta seguendo i nessi di un’azione drammatica. Il latino, utilizzato nelle parti cantate, rappresentava l’uso di una lingua “non morta, ma pietrificata” come disse il compositore, mentre il testo recitato doveva essere tradotto di volta in volta nella lingua familiare al pubblico. Le arie, i duetti, i cori che formano il tessuto musicale dell’opera attingono al Barocco, con particolare riferimento all’oratorio händeliano, fino al melodramma francese e italiano dell’Ottocento. L’utilizzo meccanico di forme chiuse consacrate dalla tradizione, la staticità e l’astrazione metafisica dell’opera fanno pensare all’estetica cubista. Poetica, questa, che trovava d’altra parte in Jean Cocteau, autore del testo, un naturale interlocutore. Oedipus Rex si compone di due atti, preceduti da un prologo parlato e seguiti da un epilogo che mantengono i nodi essenziali della tragedia di Sofocle. L’opera-oratorio, come la definì Stravinsky, era prevista per l’esecuzione in sala da concerto, in ogni caso la rappresentazione avrebbe dovuto essere ridotta ai minimi termini, come si legge nella partitura: «Tranne Tiresia, il Pastore e il Messaggero, i personaggi restano nei loro costumi e nelle maschere costruite. Si muovono solo le teste e le braccia. Debbono avere l’aspetto di statue viventi».

Juraj Valčuha è direttore principale dell´Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI dal 2009. Nella stagione 2012/13 ha debuttato con la New York Philharmonic, la Filarmonica della Scala e la San Francisco Symphony. Nella stagione 2014/2015 ha diretto produzioni di Turandot al San Carlo di Napoli e di Jenufa al Comunale di Bologna nonché concerti con le Orchestre Sinfoniche di Washington e Los Angeles, Konzerthaus Berlin, Wiener Symphoniker, Accademia di Santa Cecilia, Orchestre National de France.
Regista teatrale e di numerosi allestimenti operistici, fra i principali attori del teatro e del cinema italiano, Toni Servillo ha ricevuto il David di Donatello e il Nastro d’Argento nel 2005 per Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, nel 2008 per La ragazza del lago di Andrea Molaioli, e nel 2009 per Il divo. È stato protagonista ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore del Golden Globe e dell’Oscar al miglior film straniero nel 2014.

In forma di concerto

Fuori abbonamento

Opera-oratorio in due atti per soli, coro maschile e orchestra
Libretto di Jean Cocteau dalla tragedia di Sofocle

 Musica di IGOR STRAVINSKY

Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

 Direttore Juraj Valčuha
Narratore Toni Servillo

 Tenore Brenden Gunnel Oedipus
Mezzosoprano Sonia Ganassi Giocasta
Baritono Alfred Muff Tiresia
Basso-baritono Marko Mimica Creonte / Il messaggero
Tenore Matteo Mezzaro Il pastore

Coro Filarmonico di Brno
Petr Fiala
maestro del coro

Sergej Prokof’ev
Sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25 Classica
Igor Stravinsky
Oedipus Rex

Domenica 10 aprile ore 20.15
INVITO ALL'ASCOLTO
Presentazione al pubblico in sala prima del concerto
Guido Barbieri  critico musicale