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Edificio

Teatro Comunale Pavarotti-Freni

L’edificio, la cui facciata principale si innalza su un portico a nove arcate, è opera dell’architetto Francesco Vandelli.
Sul fastigio è collocata una statua che rappresenta “Il Genio di Modena” dello scultore modenese Luigi Righi.

Dello stesso autore sono i bassorilievi che adornano all’esterno le finestre del piano superiore e sui quali sono raffigurate alcune tragedie di scrittori modenesi. Ai lati dell’edificio vi sono altri bassorilievi di Luigi Righi e ornati e pitture di Camillo Crespolani e Luigi Manzini.
Sempre opera del Righi si trovano, ai lati della porta che conduce alla platea, due busti che rappresentano il musicista Orazio Vecchi e il commediografo Luigi Riccoboni, entrambi modenesi. La sala, di forma ellittica è in stile neoclassico e contiene 116 palchi distribuiti su quattro file; al centro è situato il palco ex-ducale. Nella quinta fila è situato il loggione. La platea è in grado di ospitare circa 350 persone. Dietro il velario tradizionale si può ammirare il sipario del pittore modenese Adeodato Malatesta, sul quale è raffigurato Ercole I d’Este in visita al costruendo teatro da lui fatto erigere a Ferrara nel 1486.

I dettagli

Gli intagli in legno dorato che ornano la porta d’ingresso e il palco centrale sono di Giovanni Vandelli, mentre i bassorilievi dorati sottostanti il secondo ordine di palchi sono opera di Luigi Manzini e raffigurano in tredici gruppi la storia del Genio; quelli dipinti sui parapetti dei palchi di proscenio rappresentano soggetti mitologici.

I palchi del proscenio sono fiancheggiati da due mezze colonne di ordine corintio le quali sostengono un ampio architrave ornato da pregevoli intagli in legno dorato. La volta, leggermente ricurva, è ornata da Camillo Crespolani e arricchita da quattro figure – opera di Luigi Manzini – che rappresentano la Musica, la Poesia, la Commedia, la Tragedia, alternate da altre quattro in cui si riconoscono Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini. Verso il centro si notano quattro medaglioni con le immagini di Dante Alighieri, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto e Francesco Petrarca.